Bambini a tavola: cosa e come fare?

Per un bambino nutrirsi non significa solo soddisfare una necessità biologica, ma anche vivere un momento ricco di valenze affettive, relazionali e psicologiche.
L’alimentazione deve tenere conto delle diverse fasi della vita, caratterizzate da esigenze nutrizionali e competenze fisiologiche e comportamentali in costante evoluzione.

È fondamentale innanzitutto partire da questa consapevolezza:
educare i figli a rispettare le regole quando si è a tavola è un obiettivo fortemente raggiungibile!
Tuttavia, solo se imparate fin da piccoli, le buone maniere diventano un modo istintivo di comportarsi.

Per cominciare è necessario individuare le regole base dello stare a tavola:

• Seduti composti sulla sedia o sul seggiolone, di modo che il bambino sia comodo;
• Tutti mangiano lo stesso cibo. Non si cambia menù di fronte al capriccio del bambino;
• Ci si può alzare solo dopo aver avuto il permesso di mamma e papà.

Ricordiamoci inoltre che il nostro compito è quello di rendere il momento del pasto interessante, evitando i continui rimproveri: raccontiamoci la nostra giornata, chiacchieriamo con i figli, impariamo a ridere insieme!



Cerchiamo anche di non mettere a tavola giochi che possano distrarre il bambino, ma puntiamo sulla relazione e il dialogo.

• Quando il bambino non mangia, cosa possiamo fare?

1. Non facciamoci prendere dall’ansia, può accadere che il bambino attraversi una fase in cui non abbia interesse per il cibo. Farsi vedere preoccupati o continuare a parlarne non aiuterà, anzi dare importanza a questo rifiuto renderà il non mangiare ancora più interessante;
2. Non preoccupiamoci dell’inappetenza occasionale, ma di quella sistematica;
3. Non arrabbiamoci, il bambino può e deve anche imparare a sentire il senso della fame;
4. Manteniamo orari precisi se possibile, ai bambini i ritmi sempre uguali danno sicurezza;
5. Proponiamo cibi vari, che gli permettano di assaggiare sapori differenti;
6. Cuciniamo con lui, diamogli compiti consoni alla sua età, perché questo può essere un buon modo per avvicinarsi ai cibi;
7. Dosiamo la quantità di cibi, evitando di riempire troppo il piatto in questa particolare fase di rifiuto;
8. Non cuciniamo cibi diversi per il bambino, non è lui che decide cosa verrà cucinato, al massimo potrà esprimere ciò che più desidera tra due scelte proposte dal genitore.

• E se invece il nostro bambino mangiasse troppo? Cosa fare?

1. Cerchiamo di capire se stia usando il cibo per colmare un altro bisogno, magari di ordine fisico o piuttosto affettivo;
2. Impostiamo noi delle abitudini alimentari più corrette;
3. Spieghiamo al bambino perché mangiamo, quali sono gli alimenti di cui necessitiamo e quali invece quelli di cui possiamo fare a meno;
4. La quantità e la qualità alimentare del bambino vanno di pari passo con quella dei suoi genitori: cerchiamo di migliorare anche il nostro stile alimentare, insieme al suo;
5. Se pensiamo che nostro figlio debba essere messo a dieta, non facciamolo senza prima aver consultato un esperto.

Di fronte ad un comportamento corretto, non offriamo mai un rinforzo sottoforma di cibo (come caramelle, cioccolatini, merendine), il nutrimento non è un premio né qualcosa che va meritato!

• Come comportarsi quando si esce per cena?
Le regole base dello stare a tavola non devono cambiare. Ricordiamoci però che non possiamo pretendere che regga tempi troppo lunghi, perciò in questi casi è giusto concedergli delle pause di gioco, per poi ritornare a consumare il piatto preparato per lui. Se siamo al ristorante prevediamo dei giochi che possano essere fatti al tavolo, come fogli e colori.. Nutrirsi è solo in parte un automatismo, perché nella realtà il bambino impara attraverso l’esperienza come, quanto e quando soddisfare il desiderio del cibo. Il ruolo di guida e modello del genitore è sempre fondamentale, per cui svolgetelo con serenità e fate in modo che il momento del pasto in famiglia diventi uno dei più desiderabili della giornata!